Il Parco Interregionale del Sasso Simone e Simoncello, sito tra Emilia-Romagna e Marche, insieme alla Riserva Naturale in territorio toscano, tutela ambienti di straordinaria valenza sia paesaggistica che naturalistica.
I Sassi Simone e Simoncello, insieme al Monte Carpegna, costituiscono una meta irrinunciabile per l’escursionista romagnolo, sia per la bellezza dei paesaggi, sia per l’interesse naturalistico e storico che tutelano. Le vicende storiche del territorio sono prevalentemente legate all’antico Montefeltro ed alle inevitabili fortificazioni, torri, castelli, chiese e pievi che sorgevano numerosi e che ancora oggi si possono in parte ammirare. Ma il progetto senz’altro più ardito e che stimola maggiormente la curiosità dell’uomo moderno è la città fortezza costruita dai Medici di Firenze sul Sasso Simone e abbandonata dopo pochi decenni a causa di un inasprimento delle condizioni climatiche e della quale purtroppo non rimangono che poche pietre ricoperte dalla vegetazione.
Ciò che prova un escursionista che per la prima volta si imbatte nella possente mole dei due Sassi, è un misto tra stupore e ammirazione. Tali Sassi sembrano emergere come zattere in mezzo al mare di querce sottostanti che costituiscono una delle cerrete più vaste d’Europa. A sud degli stessi, i boschi lasciano spazio a zone spoglie e aride che, scavate dall’acqua, si sono trasformate col tempo in zone calanchive così ampie e suggestive che osservando i Sassi da qui si comprende perchè alcuni considerino tale posto il Grand Canyon d’Italia.
Altra attrattiva del Parco è senz’altro il Monte Carpegna. Diviso tra le province di Pesaro-Urbino e Rimini, rappresenta per quest’ultima il suo più alto rilievo, famoso, tra le altre cose, per essere stato il luogo preferito per gli allenamenti di Marco Pantani, che disse con sue stesse parole:
“…è sul Carpegna che ho preparato tante mie vittorie. Non ho bisogno, prima di un Giro o di un Tour, di provare a una a una tutte le grandi salite. Una sola volta, se ricordo bene, sono andato a dare un’occhiata in anticipo al Mortirolo e al Montecampione. Ma in macchina. E non mi è servito neanche molto. Il Carpegna mi basta. Da Coppi in poi e’ una salita che ha fatto la storia del ciclismo e ogni tanto anche il Giro c’è passato. Io non le conto più le volte che l’ho fatta, allenandomi. Direte che sono un tradizionalista. Forse sì. Sempre ad allenarmi sulle stesse strade di casa. Sempre a spingere gli stessi rapporti, gli stessi che uso in corsa. Sempre in giro senza borraccia, perché mi bastano quelle quattro fontane che so io dove sono. Una proprio a Carpegna.”
Sulla vetta del monte la varietà del paesaggio è davvero notevole: vallate estremamente scoscese da alta montagna, boschi (famosa è la faggeta di Pianacquadio coi suoi faggi plurisecolari), prati, grandi pascoli verdi e affascinanti panorami a perdita d’occhio fino al mare. Merita inoltre senz’altro una visita il solitario eremo della Madonna del Faggio che attende gli escursionisti tra la pace e il verde dei boschi.
PERCORSI NEL PARCO E NELLA RISERVA NATURALE DEL SASSO SIMONE E SIMONCELLO
½G : escursione da mezza giornata.
1G : escursione da giornata intera.
D1. Sasso Simone tra calanchi e querce (1G) – spettacolari paesaggi verso l’altare naturale con la storia più interessante e controversa della Romagna.
D2. Il Carpegna mi basta (½G) – escursione sulla vetta del monte più alto della provincia di Rimini, passando per boschi di faggi plurisecolari, prati e itinerari che hanno visto il campione Marco Pantani preparare le sue numerose vittorie.
D3. Da Pennabilli all’eremo di Carpegna (1G) – ricco ed intenso trekking che dal paese di Tonino Guerra sale fin sulla vetta del Monte passando per borghi caratteristici e antiche vie in cui storia e leggenda si mescolano fino a confondersi.